Consigli di Lettura Natale 2020

Care amiche e cari amici, se siete alle prese con le liste di desideri e con i doni di Natale, date un’occhiata alle nostre proposte!
Regalare un libro fa bene al cuore di chi dona e di chi riceve: abbiamo bisogno di storie belle!
Vi aspettiamo in libreria!

… di seguito i titoli, con una breve descrizione!

Alessandro Zaccuri

Parole nella notte

È una vicenda lunghissima quella del Natale cantato in poesia, una tradizione che gioca d'anticipo sull'evento storico della nascita di Gesù e che ancora oggi, a due millenni di distanza, non si è interrotta. Questa antologia vuole provare a muoversi su tre direttrici, che di frequente si articoleranno in snodi e scorciatoie. Troveremo le poesie dell'attesa, le poesie della festa e le poesie della nascita. Pur sentendosi fin d'ora autorizzato a sconfinare da una sezione all'altra, il lettore sappia che il percorso non è arbitrario. La concatenazione tra una poesia e l'altra è messa al servizio di un racconto nel quale ciascuno potrà riconoscere qualcosa di sé e della propria storia personale. Tra gli autori: Attilio Bertolucci William Blake, Mario Benedetti, Jorge Luis Borges, Giorgio Caproni, Dino Buzzati, Iosif Brodskij, Gilbert Keith Chesterton, Raffaele Crovi, Emily Dickinson, Danilo Dolci e ancora antiche liriche irlandesi, John Donne, Elio Fiore...
Antonio Polito

Le regole
del cammino

«Spesso nella vita di tutti i giorni ci aggiriamo senza una meta. Da troppo tempo lo fa l’Italia: pensiamo di stare andando avanti, e invece giriamo intorno, senza più qualcuno che studi le mappe, cerchi indicazioni, tenga la bussola in mano e l’orecchio teso. Forse ci serve proprio una guida, un vademecum di consigli, un manuale di istruzioni per costruire l’Italia che sarà.»

«D’ora in poi niente per noi sarà più una passeggiata.» Se mettersi in cammino è da sempre sinonimo di ricerca del senso dell’esistenza, ancor più oggi uscire dai propri confini, fisici e mentali, è la precondizione per ritrovare se stessi e l’importanza della comunità. Raccontando incontri, incidenti e scoperte, l’autore ci accompagna in un viaggio a più dimensioni che si intrecciano a ogni passo. Quella materiale, sul Cammino di san Benedetto, da Norcia a Montecassino, nell’Italia dei borghi e dei paesi, solo apparentemente minore. Quella spirituale, alla ricerca dei valori alla base dell’Europa cristiana che affondano le loro radici nell’esperienza delle comunità monastiche, per interrogarci sul rapporto con le cose che ci appartengono (la casa, le memorie) e con quelle che abbiamo solo in custodia e che richiedono le nostre cure (la natura, la terra). La dimensione pubblica, infine, per ripensare il ruolo della politica e delle classi dirigenti alla guida del paese e rimettere al centro le responsabilità verso chi ci vive accanto, il delicato equilibrio tra libertà individuale e benessere comune, la frugalità come leva di crescita, la leggerezza come condizione di progresso, la fratellanza come riscoperta dell’altro. Una traccia di rigenerazione personale e collettiva, per trasformare un’esperienza fatta di e con i sensi in una nuova capacità di scorgere il senso, il significato e la direzione del nostro camminare, «a un ritmo diverso, meno frenetico, con un passo più lieve, la mente più sgombra, più in pace con se stessi e perciò più utili agli altri».

Marco Erba

Città d'argento

A Srebrenica, nel 1995, viene scritta una delle pagine più nere della storia europea degli ultimi settant’anni. Ma Greta non ne sa quasi nulla: lei, nata a Milano, è concentrata sulla scuola e sulla sua passione, il nuoto. Non è mai stata in Bosnia, anche se metà della sua famiglia viene da lì. Non sa nulla dell’infanzia di suo padre Edin, delle intere giornate che ha passato, lui Musulmano, a giocare nei boschi con Goran, l’inseparabile amico serbo. Dal passato, però, non si può fuggire, e così Greta si ritrova a scavare nella storia della sua famiglia, tornando laggiù dove tutto è cominciato. Dall’autore di Fra me e te, un romanzo che ci riporta a vicende dei Balcani di ieri e che ci insegna tanto anche sull’oggi, mettendoci in guardia dal fatto che la paura (in questo caso del diverso per religione) può diventare odio e persino guerra. E che ci restituisce con tocco lieve e potente insieme un ritratto di ragazzi stupendi, capaci di ripartire, di sognare un futuro diverso, oltre ogni frontiera e distanza.
Scrutate le Scritture

La Bibbia

Il Gruppo Editoriale San Paolo, impegnato da oltre cento anni nell’evangelizzazione e nella diffusione dei valori cristiani, ha realizzato uno straordinario progetto che vede il suo compimento nella pubblicazione di una versione unica al mondo delle Sacre Scritture: La Bibbia, Scrutate le Scritture.

L’iniziativa nasce in occasione dell’anniversario dei 1.600 anni dalla morte, avvenuta il 30 settembre del 420, di san Girolamo, attento conoscitore della Parola e autore della prima traduzione in latino della stessa.

La Bibbia, Scrutate le Scritture sarà disponibile a partire dal 20 ottobre in libreria, parrocchia e online sul sito sanpaolostore.it, in una doppia edizione: con copertina morbida (al prezzo di 29 euro) e con copertina telata, sovraccoperta protettiva e cofanetto in pvc (al prezzo di 34 euro). Entrambe le edizioni, che riportano la versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) del testo, hanno un formato 14 x 21,5 centimetri e constano di 3.056 pagine, realizzate con carta pregiata stampata a due colori.

Il Gruppo Editoriale San Paolo, riprendendo le parole di Papa Francesco, crede fermamente che «la Bibbia non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati. Essa appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola. […] La Bibbia è il libro del popolo del Signore che, nel suo ascolto, passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo» (dalla lettera apostolica Aperuit Illis, n. 4).

È stata così ideata un’edizione della Bibbia che si rivolge a tutti, per la preghiera individuale e comunitaria.

La Bibbia, Scrutate le Scritture è unica al mondo perché valorizza la via della Scrutatio, seguendo la tradizione rabbinica e quella patristica, grazie alla presenza di 380 note concepite come veri e propri percorsi tematici all’interno dell’intera Scrittura su altrettanti temi biblici. Attraverso queste molteplici possibilità il lettore può costruire un’esperienza inedita e personalizzata, oltre a un metodo specifico di lettura del testo.

L’Opera offre ai lettori un’Introduzione generale che illustra con chiarezza i principi per una lettura orante della Bibbia e, nelle introduzioni ai singoli libri, non si sofferma solo sugli aspetti storicio letterari, ma li presenta nell’insieme della Bibbia, evidenziando come ciascuno di essi venga ripreso e riletto da un altro testo biblico.

Le note esegetiche-storiche-teologiche non vengono trascurate, per ricordare che la Parola è “incarnata”: abita un tempo, una geografia e una condizione sociale, prediligendo quelle che aiutano a contestualizzare e a chiarire il testo.

Una Bibbia unica al mondo perché ricca dipassi paralleli, sia per quanto riguarda il numero che l’ampiezza di associazioni che permettono accostamenti tra i due Testamenti, favorendo una lettura vitale della Bibbia.

È un progetto editoriale pensato proprio per una lettura orante della Parola, in un clima di ascolto e di dialogo con Dio. Tutto ciò che serve alla comprensione della Scrittura è sempre accanto o sottoal testo che si sta leggendo.

L’Opera è inoltre impreziosita da sussidi di base necessari alla contestualizzazione dei testi: la tavola cronologica, un piccolo atlante e un elenco dei temi teologici di riferimento. Il tutto è aggiornato alle più moderne scoperte storico archeologiche. Il Gruppo Editoriale San Paolo, impegnato da oltre cento anni nell’evangelizzazione e nella diffusione dei valori cristiani, ha realizzato uno straordinario progetto che vede il suo compimento nella pubblicazione di una versione unica al mondo delle Sacre Scritture: La Bibbia, Scrutate le Scritture.

L’iniziativa nasce in occasione dell’anniversario dei 1.600 anni dalla morte, avvenuta il 30 settembre del 420, di san Girolamo, attento conoscitore della Parola e autore della prima traduzione in latino della stessa.

La Bibbia, Scrutate le Scritture sarà disponibile a partire dal 20 ottobre in libreria, parrocchia e online sul sito sanpaolostore.it, in una doppia edizione: con copertina morbida (al prezzo di 29 euro) e con copertina telata, sovraccoperta protettiva e cofanetto in pvc (al prezzo di 34 euro). Entrambe le edizioni, che riportano la versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) del testo, hanno un formato 14 x 21,5 centimetri e constano di 3.056 pagine, realizzate con carta pregiata stampata a due colori.

Il Gruppo Editoriale San Paolo, riprendendo le parole di Papa Francesco, crede fermamente che «la Bibbia non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati. Essa appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola. […] La Bibbia è il libro del popolo del Signore che, nel suo ascolto, passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo» (dalla lettera apostolica Aperuit Illis, n. 4).

È stata così ideata un’edizione della Bibbia che si rivolge a tutti, per la preghiera individuale e comunitaria.

La Bibbia, Scrutate le Scritture è unica al mondo perché valorizza la via della Scrutatio, seguendo la tradizione rabbinica e quella patristica, grazie alla presenza di 380 note concepite come veri e propri percorsi tematici all’interno dell’intera Scrittura su altrettanti temi biblici. Attraverso queste molteplici possibilità il lettore può costruire un’esperienza inedita e personalizzata, oltre a un metodo specifico di lettura del testo.

L’Opera offre ai lettori un’Introduzione generale che illustra con chiarezza i principi per una lettura orante della Bibbia e, nelle introduzioni ai singoli libri, non si sofferma solo sugli aspetti storicio letterari, ma li presenta nell’insieme della Bibbia, evidenziando come ciascuno di essi venga ripreso e riletto da un altro testo biblico.

Le note esegetiche-storiche-teologiche non vengono trascurate, per ricordare che la Parola è “incarnata”: abita un tempo, una geografia e una condizione sociale, prediligendo quelle che aiutano a contestualizzare e a chiarire il testo.

Una Bibbia unica al mondo perché ricca dipassi paralleli, sia per quanto riguarda il numero che l’ampiezza di associazioni che permettono accostamenti tra i due Testamenti, favorendo una lettura vitale della Bibbia.

È un progetto editoriale pensato proprio per una lettura orante della Parola, in un clima di ascolto e di dialogo con Dio. Tutto ciò che serve alla comprensione della Scrittura è sempre accanto o sottoal testo che si sta leggendo.

L’Opera è inoltre impreziosita da sussidi di base necessari alla contestualizzazione dei testi: la tavola cronologica, un piccolo atlante e un elenco dei temi teologici di riferimento. Il tutto è aggiornato alle più moderne scoperte storico archeologiche.

Selma Lagerlöf

La notte di Natale

Qualsiasi storia tocchi Selma Lagerlöf diventa un racconto che ci riguarda, che siano fiabe, miti o, come in questo caso, i vangeli apocrifi e le leggende raccolte nei suoi viaggi in Italia e in Oriente. Storie in cui rivivono l’impero di Augusto, la Giudea di Erode e Pilato, il deserto della regina di Saba e Salomone, ma anche le crociate di Gerusalemme e le origini della Firenze di Dante. Storie alternative, ispirate dai testi esclusi dalla Bibbia o fioriti nei secoli intorno alla figura di Gesù, che la Lagerlöf rivisita liberamente in novelle poco ortodosse e molto moderne, attraverso la sua capacità di comprendere i sottili meccanismi dell’animo umano, come a dire che non esistono limiti al narrare, che non c’è un’unica e vera versione, ma una ricchezza di racconti possibili per continuare a immaginare, a interrogarsi, a provocare. La vecchia Sibilla che dal Campidoglio vede nascere in Palestina il bambino che rinnoverà il mondo, i magi come tre poveri emarginati che seguono la stella cometa sognando oro e potere e scoprendo com’è umile la felicità, il sanguinario Tiberio colpito dalla lebbra a Capri e il lungo viaggio fino al nazareno che può miracolarlo, la passione con cui Raniero de’ Pazzi tiene vivo il sacro fuoco che ispirerà i grandi fiorentini, e le proteste di san Pietro in paradiso per l’eterna sofferenza del mondo. Se Gesù è il punto di partenza, i veri protagonisti sono gli uomini che in ogni novella, in qualche modo inaspettato, vivono un’epifania, una trasformazione, passando dalle ragioni di una Storia violenta alla riscoperta dell’amore e della solidarietà, un paradiso di valori per cui vale la pena di volgere gli occhi dal cielo alla terra.
Mikel Azurmendi

L' abbraccio

Questo libro è la cronaca di una scoperta, di un viaggio durato tre anni, durante il quale l’autore percorre la Spagna per incontrare una realtà fino ad allora sconosciuta: gente di oggi, che vive con valori di duemila anni fa. Abituato a vivere in una società perennemente insoddisfatta dal punto di vista materiale e alimentata dal dolore e dall’insoddisfazione, se non dall’odio, Azurmendi entra in contatto con una presenza fondata sul dare tutto senza clamore, gratuitamente e non prestando alcuna attenzione ai benefici ricavabili, resa possibile dall’attivazione di un immenso amore per l’altro. E scopre che questo modo di vivere genera una gioia esistenziale duratura e una grande certezza. In altre parole, qualcosa di diverso dalla nostra società, in cui l’altro è spesso percepito come portatore di incertezza e rischio.
Matteo Righetto

I prati dopo di noi

Mentre le pianure arroventate sono in fiamme, la montagna rappresenta l’ultimo, precario, rifugio. E in un monastero alle pendici dei monti vive Bruno, un ragazzo gigantesco, “magro e alto come un ontano verde”, che si sente particolarmente legato agli animali minuti, insetti soprattutto: “Mio papà diceva,” racconta a chi gliene chiede il motivo, “che i più grandi devono prendersi cura dei più piccoli”. La sua mansuetudine, lo sguardo fantasioso e candido fanno sì che a molti sembri uno sciocco, eppure sono proprio quelle doti a renderlo capace di comprendere cose che ai più non è dato vedere né sentire. Nell’abbazia gli viene così affidata la cura degli apiari, fondamentali per il pregiato miele, la propoli, l’idromele, gli unguenti e la cera delle candele. Ma le api sono preziose anche perché è grazie a loro che la natura può rigenerarsi, e Bruno ne diventa fedele custode.
Sulle Alpi vive anche il vecchio Johannes. Convinto che il pianeta stia per soccombere a causa dell’avanzata dei nuovi barbari, parte per l’Ortles, la montagna sacra che la leggenda vuole abbia un tempo ospitato in perfetta armonia uomini, animali e piante. Nel cammino verso il sacro monte, Johannes e Bruno sono destinati a incontrarsi fra loro e con Leni, una vivace bambina sordomuta rimasta sola al mondo.
Una storia simbolica sul destino dell’umanità, nutrita dell’amore per l’ambiente, popolata da personaggi vivissimi e raccontata da Matteo Righetto con il suo talento eccezionale nella rappresentazione della natura e dell’avventura.

“Ultimo, venne il caldo. Si presentò come un piacevole vizio, ma come tutti i vizi si tramutò ben presto in una malattia, una calura permanente che si insinuò tra le pieghe del tempo e non se ne andò più via da quei monti.”

Mario Calabresi

Quello che non
ti dicono

«Mi aiuti a scoprire chi era mio padre? Non l'ho mai conosciuto, ma è sempre con me.»

«Nell'intenso incontro con Aldo Cazzullo nell'ambito di BookCity Milano, Mario Calabresi ha svelato particolari inediti della sua vita e della genesi del suo ultimo libro, Quello che non ti dicono, incentrato sulla tragica vicenda di Carlo Saronio, rampollo dell'alta borghesia milanese e simpatizzante dei movimenti di sinistra più estremisti degli anni Settanta» - Paolo Virtuani, Corriere della Sera

Per mesi questa richiesta, arrivata alla fine di una presentazione de La mattina dopo, è rimasta sepolta nei miei pensieri. Poi, la mail di un missionario che vive nel deserto algerino mi ha convinto a mettermi in viaggio. Il padre di Marta scomparve nel 1975 quando lei non era ancora nata, risucchiato nel gorgo del terrorismo che aveva cominciato a insanguinare l'Italia. Carlo Saronio, figlio di una delle famiglie più benestanti di Milano, non aveva ancora ventisei anni quando venne tradito dagli amici con cui condivideva ideali rivoluzionari. Marta per anni non ha mai fatto domande, immersa in un faticoso silenzio. Ma non si può vivere in eterno con i fantasmi, arriva sempre il giorno in cui dobbiamo fare i conti con le memorie, anche le più dolorose. Così le ho detto di sì, e ho cominciato un viaggio alla ricerca delle tracce di quel ragazzo che viveva sospeso tra due mondi inconciliabili, che trovò il coraggio di scegliere la sua strada quando era troppo tardi. Scavando nei ricordi di una Milano in cui il passato è ancora presente tra noi, sono riuscito a riannodare i fili di una storia mai raccontata, che appartiene anche a me.

Göran Tunström

L'Oratorio di Natale

Musicista di fama internazionale, Victor Nordensson torna dopo tanti anni a Sunne, la cittadina di provincia svedese dov’è nato, per dirigere l’Oratorio di Natale di Bach con un’orchestra di dilettanti. Se ha accettato l’incarico è per saldare un debito con il passato, per realizzare un sogno sognato prima ancora che lui nascesse, ma soprattutto per ritrovare le sue radici di artista e di uomo. Dove comincia un essere umano, fino a dove risale la sua storia, quali avvenimenti gli hanno «aperto i canali dell’anima», facendo sì che tutte «quelle parole, quei pensieri congelati» che si portava dentro si sono sciolti in musica? È dalla morte di Solveig, cinquant’anni prima, che tutto ha inizio: Solveig è passata sulla terra spargendo attorno a sé gioia, carezze, parole, musica. È lei, la moglie di Aron, l’americana, che ha insegnato a Sunne l’uso di baciarsi alla luce del sole, è lei che ha lanciato il progetto dell’Oratorio di Natale, interrotto alla vigilia dell’esecuzione, dopo dieci anni di prove, dall’incidente che l’ha uccisa. È dall’esperienza di quel lutto, di un dolore totale, che Tunström fa discendere la storia delle tre generazioni dei Nordensson: Aron, Sidner e infine Victor. Una storia che spazia dalla Svezia alla Nuova Zelanda, all’inseguimento di quell’amore e di quella tenerezza che hanno perduto, di quella vita da cui la cortina del dolore li ha separati. «Cattedrali di sogni e di idee», dice Tunström, si nascondono dietro l’apparente banalità della vita, cattedrali che si innalzano verso quella luce e quella speranza che risuonano per tutto il romanzo nella musica di Bach.
Alessandro D'Avenia

L'appello

E se l’appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po’ di più chi lo porta? Allora la risposta “presente!” conterrebbe il segreto per un’adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna.

Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l’appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky… Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa.

A dieci anni dalla rivelazione di Bianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D’Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l’essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l’inizio di una rivoluzione?

L’Appello è un romanzo dirompente che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all’allegoria politico-sociale e alla storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un’orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.

Lorenzo Marone

La donna degli alberi

La donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove non c’è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell’infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca i ricordi e segue il ritmo della natura.
C’è un inverno da attraversare, il freddo da combattere, la solitudine da farsi amica. Ci sono i rumori e le creature del bosco, una volpe curiosa e un gufo reale che bubola sotto un pergolato. E c’è l’uomo dal giaccone rosso, che arriva e che va, come il vento.
A valle lo chiamano lo Straniero: vuole risistemare il rifugio e piantare abeti sul versante nord della montagna, per aiutarla a resistere e a tornare fertile.
Una notte terribile riporta la paura, ma la donna si accorge che ci sono persone che vegliano su di lei: la Guaritrice, muta dalla nascita, che comprende il linguaggio delle piante e fa nascere i bambini; la Rossa, che gestisce la locanda del paese; la Benefattrice, che la nutre di cibo e premure. Donne che sanno dare riparo alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente nel loro angolo di mondo.
Mentre la montagna si prepara al disgelo e a rifiorire, anche la donna si rimette in cammino. Arriverà un altro inverno, ma ora il Monte la chiama.
Un romanzo lirico e poetico sulla forza d’animo che, a volte senza saperlo, custodiamo dentro di noi. Un invito a coltivare la bellezza del minuscolo e dell’essenziale, a preoccuparsi anche per ciò che verrà e che è altro da noi. Una piccola intima rivoluzione, quella di una donna che con un gesto antico sovverte il suo – e il nostro – stare al mondo.

Una baita nel bosco e una donna.
Un inverno da attraversare.
La legge del Monte e il miracolo della vita.

Adalbert Stifter

Cristallo di rocca

Cristallo di rocca (1853) è la storia di due bambini sperduti fra i ghiacci in una tempesta di neve, alla vigilia di Natale. Avanzano «con la tenacia e il vigore che hanno i bambini e gli animali, perché non sanno ciò che li attende e quando le loro energie saranno esaurite». Ma un paesaggio sempre più estraneo e impenetrabile li avvolge, come una sterminata, candida prigione. Nella passeggiata avventurosa di questi due bambini fra il paese della nonna e quello dei genitori, Stifter ha fissato l’immagine stessa che governa tutta la sua arte: quella di una natura familiare e intima, che si spalanca poi, se appena deviamo dal sentiero battuto, in uno spazio inquietante, primordiale, dove la nostra presenza è quella di «puntini minuscoli» fra «blocchi immensi». Il mondo di Stifter è devoto ugualmente alla minuzia e alla grandiosità; alle orme nella neve, delle quali il calzolaio del paese dice: «Non sono di scarpe di mia lavorazione», e al tempo stesso ai ghiacci abbaglianti, alle caverne azzurrine che ci introducono a palazzi incantati e infidi. Questo racconto mirabile ricalca un antico modello di fiaba: quello delle storie di bambini perduti e scampati alla morte. Ma l’emozione che esso evoca sembra risalire ancora più indietro, a un’alba silenziosa precedente a ogni storia, allo sgomento ammaliato del bambino dinanzi alla «tenebra bianca» della natura
John R. R. Tolkien

Lettere da Babbo Natale

Miei cari ragazzi, quest'anno tremo più del solito. Colpa dell'Orso Bianco del Nord! È stata la più grande esplosione del mondo e il fuoco d'artificio più incredibile che si sia mai visto. Il Polo Nord è diventato tutto nero!

Ogni dicembre ai figli di J.R.R Tolkien arrivava una busta affrancata dal Polo Nord. All'interno, una lettera dalla calligrafia filiforme e uno splendido disegno colorato. Erano le lettere scritte da Babbo Natale, che narravano straordinari racconti della vita al Polo Nord: le renne che si sono liberate sparpagliando i regali dappertutto; l'Orso Bianco combinaguai che si è arrampicato sul palo del Polo Nord ed è caduto dal tetto direttamente nella sala da pranzo di Babbo Natale; la Luna rottasi in quattro pezzi e l'Uomo che ci abitava caduto nel retro del giardino; le guerre con le moleste orde di goblin che vivono nei sotterranei della casa! Dalla prima lettera scritta al figlio maggiore di Tolkien nel 1920 all'ultima, toccante, del 1943, per la figlia, questo libro raccoglie tutte quelle lettere e tutti quei disegni bellissimi in un'unica incantevole edizione.

Davide Morosinotto

Un’avventura di Natale

Cola, un ragazzino egoista e vanitoso, deve attraversare la Sicilia del 1600 per consegnare al principe di Palermo uno stupendo presepe di corallo. Un viaggio avventuroso tra briganti, furti e inseguimenti. Un moderno e avvincente Canto di Natale.
Giovanni Guareschi

La favola di Natale

Un bambino di nome Albertino parte la notte della vigilia di Natale per andare dal suo babbo prigioniero in un Paese lontano. Con lui la nonnina, il cane Flik e la Lucciola con il suo lume. Durante il loro viaggio vengono aiutati da una locomotiva che li trasporta fino a un ponte, che però è saltato; poi incontrano una gallina padovana residente all'estero che indica loro di camminare per 1490 passi, fino a un bosco abitato da tante creature, buone e cattive. L'avventura di Albertino alla ricerca del suo papà è popolata di sogni, paure e poesie: una favola toccante scritta da Guareschi e letta per la prima volta la vigilia di Natale del 1944 a un gruppo di compagni rinchiusi con l'autore in un campo di prigionia. Ed è anche la storia di quegli uomini, che la ascoltarono e che proprio grazie a queste parole riuscirono a mantenere viva la speranza del ritorno.
Erri De Luca e Alessandro Sanna

L'ospite della vigilia

E se l’appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po’ di più chi lo porta? Allora la risposta “presente!” conterrebbe il segreto per un’adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna.

Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l’appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky… Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa.

A dieci anni dalla rivelazione di Bianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D’Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l’essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l’inizio di una rivoluzione?

L’Appello è un romanzo dirompente che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all’allegoria politico-sociale e alla storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un’orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.

Luca Caimmi

Canto di Natale

Il suo volto cambiò colore quando, senza fermarsi mai, quella cosa attraversò la porta massiccia ed entrò nella stanza, davanti ai suoi occhi. Proprio in quel momento, la fiammella morente ebbe un guizzo, quasi a dire “Lo conosco! È il fantasma di Marley!”, e tornò a languire.
Beatrix Potter

Il sarto di Gloucester

Torna con i disegni originali il racconto più celebre di un'autrice entrata nel mito. "Il sarto di Gloucester", popolato dai topini tanto amati da Beatrix Potter e dai suoi lettori di ogni età, è una fiaba natalizia ispirata a una storia vera e pubblicata per la prima volta in forma privata nel 1903. "Al tempo delle spade, delle parrucche e delle lunghe giacche con i risvolti ricamati, quando i gentiluomini indossavano polsini increspati e panciotti di seta di Padova e taffetà con passamanerie dorate, a Gloucester viveva un sarto. Da mattina a sera sedeva a gambe incrociate su un tavolo alla luce di una finestra di una botteguccia in Westgate Street..." Età di lettura: da 7 anni.

One Comment

  • imagnom ha detto:

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