La Ghiringhella è una piccola libreria indipendente che resiste all’avanzare dell’ecommerce.
Davide contro Golia. Riesce a vivere grazie ai volontari. Sono tutte donne. “Copriamo a turni di due tutte le mattine”, racconta Gabriella Cazzaniga, insegnante in pensione. Insieme con lei altre 9, pensionate e casalinghe, si danno il cambio a garantire l’apertura mattutina. Nel pomeriggio ci pensa il libraio, Alessandro Colombo. “Ci occupiamo anche delle vetrine” – dice Angela Vimercati -. Vendiamo anche piccoli oggetti artigianali, dalle bomboniere alle collane, in parte fatte da noi.
Al primo piano hanno allestito un piccolo caffè letterario. La libreria è in pieno centro, a due passi dalla biblioteca e dalla chiesa. La sua data di nascita è l’11 febbraio 1982, quando si costruisce la cooperativa Ghiringhella di 150 soci (oggi sono 260) che l’8 aprile 1984 apre un punto vendita in via De Capitani in un locale dato gratuitamente dalla Parrocchia. Aprire un negozio di libri che facesse da punto di riferimento culturale era il grande sogno di Egidio Gaiani, esponente del mondo cattolico locale, è dal 1995 invece l’ampliamento e la attuale organizzazione del piccolo centro culturale.
“In un mondo dove si legge di meno e i libri si vendono anche in farmacia si fa sempre più fatica. Le librerie autonome chiudono in quantità incredibile, anche a Milano” dice Lorenzo Citterico, presidente della cooperativa libreria “La Ghiringhella”. Nei 100 metri quadrati al piano terra espone circa 7000 titoli.